martedì 8 dicembre 2015

A Novoli si parla d'arte

Per il ciclo d’incontri Dialoghi d’arte, questa sera alle 19 negli spazi della Pinacoteca di Novoli (via Lecce nell’ex Asilo Tarantini), il talk con l'artista marchigiano Silvio Craia moderato dal critico e giornalista Carmelo Cipriani.

mercoledì 25 novembre 2015

Contro la violenza sulle donne

Oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
atto ignobile che deve essere combattuto ogni giorno.
Caravaggio,Santa Caterina d'Alessandria, olio su tela, 1597, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza

#25novembre #violenzasulledonne


domenica 22 novembre 2015

Anche questa volta è andata!

Anche questa volta è andata! Così da blogspot a CoolClub e dal gruppo alla nuova pagina facebook, questa lunga e folle corsa va avanti in velocità, ma senza dimenticare i sentimenti, le storie, i dettagli e le suggestioni, a volte chiare e a volte nascoste, di quel fatto artistico che giornalmente e con forza comunica e racconta al distratto animo umano.


martedì 21 aprile 2015

OVER THE POP- MASSIMO PASCA A ROMA


La Nero Gallery di Roma ospita, dal 2 al 23 maggio 2015, Over The Pop prima personale capitolina di Massimo Pasca. Over the Pop, curata da Giuseppe Amedeo Arnesano, è un’idea che racconta l’interessante ricerca condotta dal pittore pugliese per oltre venti anni di attività artistica.
La pittura di Massimo Pasca, che vive anche nel rinnovamento colto del segno di Keith Haring, si esprime attraverso una singolare rappresentazione iconica fortemente Pop e impegnata. Over the Pop raccoglie una ragionata ed aggiornata selezione delle opere pittoriche e illustrative riunite  nello spazio della giovane e intraprendente galleria di Pigneto.
Nel 2012 per le edizioni EST viene pubblicato il libro “Keith Haring a Pisa”, Cronaca di un murales (introduzione di Omar Calabrese e intervista di Carlo Venturini) nel quale, dopo una lunga intervista dedicata a Massimo Pasca, il pittore salentino è considerato uno dei prosecutori stilistici del segno dell’artista americano.
Le sperimentazioni di Pasca, vissute in maniera totale dalla musica alla pittura,con l’esperienza decennale dei Working Vibes, le numerose collaborazioni con i Negrità, (per i quali illustra l’album Helldorado) e fino alle centinaia di live painting in tutta Italia,(dal Macro di Roma al Festival della Creatività di Firenze, passando per i maggiori club italiani),  lo caratterizzano come uno dei protagonista più attivi della scena live nazionale. Proprio in occasione Over the Pop Massimo Pasca, come un maestro di cerimonie, si esibirà in uno “Spoken word”, una performance ritmica che coniuga il dub, la parola e la poesia.
...
Massimo Pasca (Nardò- Lecce,1974) è  pittore, illustratore, live painter tra i più attivi in Italia. Negli anni  si è dotato di uno stile in bilico tra pop art e fumetto, dal forte sapore surrealista che lo ha portato ad esporre  in Italia e all’estero realizzando numerose performance di pittura dal vivo  durante i concerti di gruppi come, Negrita, Marta sui Tubi, Le luci della centrale elettrica, Joy Cut, Esquelito, Andrea Mi, Finaz (Bandabardò). 

Tra i luoghi nei quali ha performato ci sono Il Macro di Roma, Mandela forum di Firenze ,Piper Club, Il Circolo degli artisti, il MAT, Link di Bologna, il Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo. Ha collaborato  con  i Negrita, realizzando le illustrazioni del cd ”Helldorado” ed illustra per riviste come Il Mucchio, Collettivo Mensa, Todo Magazine, Lungarno, e l’etichetta discografica Alfa Romero e la marca d’abbigliamento Merry Autumn.
Nel  maggio 2011 la marca di borse di dischi Proel gli commissiona la decorazione di dieci borse per i migliori Dj’s europei di musica da club. Tra le ultime esposizioni di rilievo nel 2011 espone a Otranto nella mostra  di Salvator Dali’dove in una area del Castello Aragonese espone più di venti lavori di grandi dimensioni. Nel mese di Ottobre 2012 esce il libro “ Keith Haring a Pisa” Cronaca di un murales,  per le edizioni ETS, nel libro ci sono quattro pagine di intervista a  Massimo Pasca considerato uno degli eredi del segno del pittore americano.

venerdì 6 febbraio 2015

Tutto questo ho trovato nascendo


“Tutto questo ho trovato nascendo – Omaggio alle visioni di Pierpaolo Pasolini” è un’ esperienza corale e figurativamente sensibile nella quale gli illustratori si incontrano, si confrontano e propongono con le loro opere un inedito e personale “sentire”. In queste due giornate, organizzate da Massimo Pasca e Mauro Marino in ricordo del quarantesimo anno della violenta scomparsa del poeta, Giuseppe Apollonio, Gianluca Costantini, Mauro Curlante, Adriano Imperiale, Valeria Puzzovio e Chiara Spinelli presentano delle vivide suggestioni tratte da sei differenti componimenti dell’intellettuale bolognese.
La poesia diviene immagine e si dissolve per rigenerasi in parola; nel caso della significativa produzione cinematografica vissuta ed indagata da Pasolini, che nei suoi film rievoca teatralmente determinati brani della tradizione pittorica italiana, il regista racconta con spiccato senso sociale ed impegno anticonvenzionale, ai suoi contemporanei e alla generazioni che verranno, il significato più genuino della quotidiana sacralità del vero comprensibile a tutti. Nello spirito dell’ampia poetica pasoliniana, generata dall’idea dell’arte totale che intreccia i processi comunicativi e creativi delle differenti pratiche artistiche, le opere esposte rappresentano una singolare ricerca, dove la forza emozionale si traduce in un segno stilisticamente sobrio e carico di un elevato senso espressivo.
Le esili architetture immaginarie di Giuseppe Apollonio raccontano numerose storie. In esse si coglie l’essenza di mondi lontani, mondi contadini di un’epoca passata e presente; oggetti, cose,macchine,capitelli, telamoni e colonne s’affannano per trovare un ordine. Su questo sfondo precario, pervaso anche da ricordi, campeggia decentrata l’insolita figura della madre di Pasolini che,nei primi anni romani del figlio, fece di tutto per sostenerlo. Una madre prigioniera della società che, raccolta tra i suoi pensieri, vive e riflette sull’amore materno.
Gianluca Costantini presenta un piccolo trittico dedicato alla figura di Pierpaolo. Un personaggio che ha avuto uno sguardo globale differente ed ha saputo osservare un’altra realtà. L’illustratore, che opera attraverso l’essenziale riduzione del gesto grafico, disegna in uno spazio neutro solo alcune porzioni di immagini o parole che, come nel caso degli occhiali,hanno un valore fondamentale nella narrazione. Un processo creativo decisamente surreale dove pochi indizi raccontano pienamente una tragica storia. Il lavoro di Mauro Curlante, che rappresenta l’incedere umano, descrive una lotta concitata alla ricerca della speranza. Una sorta di bozzetto dal tratto primitivo e vigoroso nel quale si legge il disperato moto dell’animo umano. Un crudo bianco e nero dai toni sbiaditi dove chi sopravvive cerca di raggiungere il punto più alto, mentre chi perisce è corpo morto, cumulo drammatico di povere vite umane.
Quello di Adriano Imperiale è un notturno urbano indefinito. Un luogo mentale/cimiteriale dove il silenzio è elemento percepibile e i contrasti cromatici sono pesantemente definiti da rigide architetture dalle forme arcaiche. Lontani rimandi compositivi del realismo magico all’italiana sono presenti nel paesaggio di Imperiale nel quale, anche l’eco di voci, racconti e preghiere lascia il posto ad una luna piena che lumeggia la placida scena.
Le figure di Valeria Puzzovio sono come dei solidi geometrici che riempiono lo spazio e si presentano uniti nella diversità emozionale. Le piccole presenze dalle sembianze androgine e dai visi di cera, che nascondono la paura, si tingono di delicate tonalità cromatiche. In questo caso il tema del doppio, diviene malinconica rappresentazione che afferma l’indissolubile esistenza dell’amore incondizionato e scevro ogni pregiudizio.
Chiara Spinelli concepisce un’illustrazione di gusto simpatico e dal segno sintetico. Nei pochi tratti essenziali del disegno, che caratterizzano la particolare descrizione dell’anima, emerge un’immagine giocosa ed elegante, ma che al tempo stesso cela un significato poco felice.

Luoghi pasoliniani

La sezione dedicata alla fotografia, con i lavori di Gabriele Antonio Albergo, Brizzo, Lorenzo Papadia e Giacomo Rosato, pone l’attenzione su un soggetto molto osservato da Pasolini, ossia il paesaggio. L’idea del paesaggio interiore, che PPP concretizza attraverso le sue scritture ed i suoi film, ritrova negli scatti dei quattro autori una caratteristica aderenza visiva, su alcuni luoghi e tematiche pasoliniane. 
Il dettaglio di una scenografia, povera e scalcinata ricorda uno dei tanti brani architettonici delle borgate romane; nel dato compositivo del lavoro di Albergo, nel quale si legge un senso di ironica sacralità, spicca una delicata patina cromatica dove l’effetto pittorico affascina e diviene citazione involontaria. 
Il trittico fotografico di Brizzo è una composizione narrativamente equilibrata tra pieni e vuoti. Un percorso dove l’immaginario paesaggistico si concentra sulle drammatiche vicende dell’Idroscalo di Ostia, una città sentimentale ed al tempo stesso erotica; una storia di sangue e di violenza dove, per una volta, ammirare Castro è come osservare la città di pietra, il luogo del Golgota. 
Un’immagine di ampio respiro dai contorni netti che inquadra la vastità dell’improduttiva e desolata campagna italiana, priva di ogni monumentalità moderna, è il ritratto eseguito da Lorenzo Papadia; un lavoro che guarda con onestà alla periferia contadina e ai valori reali di amara autenticità. Un’impalpabile suggestione aleggia nella fotografia di Giacomo Rosato; attimi, sospiri e tracce dell’irreparabile; l’istinto e poi la fuga; un’anima inquieta e solitaria s’aggira incorporea che, dopo aver raccontato il reale, diviene immaginario comune, emblematico e poeticamente inarrivabile.


Lorenzo Papadia

martedì 27 gennaio 2015

Per Giove- Mistero al Caffè Letterario-

Un romanzo coinvolgente ambientato a Lecce, dove le tinte del giallo si mescolano ad una spiccata narrazione carica di ironia e suspense. Tra i vicoli della città Barocca e le periferiche coste salentine le disavventure del protagonista Pietro Sicuro, inedito investigatore, sconvolgono le tranquille abitudini della cittadina. ll primo romanzo di Paolo La Peruta, pubblicato da Lupo Editore, ha attirato l'attenzione della rubrica del TG2 Mizar (http://youtu.be/K0RZN8f-8mI )

Fermenti Intraprendenti- associazione culturale- presenta un nuovo evento in uno dei rioni più belli di Roma. Lunedì 2 Febbraio (ore 19.00, ingresso gratuito) appuntamento al Black Market (via Panisperna, 101- Rione Monti) per la presentazione del libro PER GIOVE! Mistero al Caffè Letterario di Paolo La PerutaDurante la serata, insieme all'autore, dialogano Lucio Lussi (giornalista e direttore di Omnia Magazine) e Giuseppe Arnesano (critico d'arte e giornalista di Artribune). Dopo il talk arrivano le sonorità suol, funk e afro- beat del Dj set Antonio De Oto a.k.a. A- Tweed.



IL LIBRO
Un giallo ambientato nello storico locale leccese che, tra i personaggi fittizi della storia, vede coinvolti anche i clienti storici, gli artisti e amici che da sempre lo frequentano. L'improvvisato investigatore di questo romanzo è Pietro Sicuro, il titolare del Caffè che, suo malgrado, si ritrova coinvolto nell'omicidio di una misteriosa ragazza. Sullo sfondo dell’animata vita notturna leccese scatta così un’indagine illegale non priva di rischi per Pietro e per il suo socio Sandro. Un giallo che si tinge ora di commedia, ora di ironia (e autoironia) in agrodolce, ora di amaro realismo, in un percorso tutto salentino costellato di personaggi e paesaggi pieni di fascino.

L'AUTORE 
Paolo La Peruta (1973) è nato a Napoli. Nel 2000 ha fondato il Caffè Letterario di Lecce, locale nel cuore della città che negli anni è diventato un punto di riferimento per artisti, intellettuali e universitari del Salento. Ha organizzato mostre, concerti, incontri, rassegne e una serie infinita di eventi culturali. Prima di ritornare nel Salento  ha lavorato in giro come animatore, coltivatore di albicocche, metalmeccanico, venditore di patatine, scaffalista, impiegato... Per Giove! è il suo romanzo d’esordio, scritto sostanzialmente al banco del “Caffè Letterario” ma anche in coda in posta o in banca, durante la lezione di danza di una figlia e quella di atletica dell’altra, con il suo fido telefonino senza il quale questo libro non esisterebbe.